cover osservatorio nr. 3/2025
Data di pubblicazione

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblica oggi l’Osservatorio sulle Comunicazioni aggiornato al primo semestre 2025.

 

COMUNICAZIONI ELETTRONICHE

A giugno 2025 nella rete fissa gli accessi complessivi sono circa 20,54 milioni di linee, in leggera crescita (+0,3%) su base annua.

Le linee in rame si sono ridotte di circa 150 mila unità su base trimestrale e di poco meno di 650 mila rispetto a giugno 2024, mentre, rispetto a giugno 2021, sono diminuite di poco meno di 3,7 milioni di unità.

Pur se in flessione su base annua (-754 mila linee), gli accessi FTTC rappresentano il 42,6% della base clienti complessiva. Gli accessi FTTH crescono su base trimestrale di oltre 320 mila unità e di 1,26 milioni su base annua mentre, rispetto a giugno 2021, l’incremento è di poco superiore ai 4,1 milioni di linee; a giugno 2025, esse rappresentano il 31,6% degli accessi complessivi. In crescita risultano anche le linee Fixed Wireless Access, di circa 237 mila unità su base annua, per un ammontare totale stimato a giugno 2025 di 2,48 milioni di accessi.

Le linee broadband e ultrabroadband complessive sono stimate in circa 19,24 milioni di unità. Analizzando nel dettaglio la loro composizione, emerge che le linee DSL risultano in riduzione sia su base annua, di circa 864 mila unità, sia su base trimestrale (-96 mila unità). Per ciò che riguarda le linee offerte tramite altre tecnologie, si registra una crescita sia su base annua, di 706 mila unità, sia su base trimestrale, di 176 mila unità, per un volume pari a circa 18 milioni di linee a giugno 2025.

Le dinamiche illustrate indicano un ulteriore aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata rispetto ai periodi precedenti: il peso delle linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s è salito, tra giugno 2021 e giugno 2025, dal 57,2% all’80,8%. Da evidenziare la crescita del peso delle linee commercializzate con capacità trasmissiva ≥1GB/s, passato dal 10,8% al 31,2% sempre nello stesso periodo di riferimento.  

Continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico medio giornaliero nel corso del primo semestre del 2025 ha segnato un’ulteriore crescita dell’8,4% rispetto al primo semestre 2024, mentre rispetto al corrispondente valore del 2021 la crescita è stata del 45,0%. Ciò si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono aumentati del 40,2% rispetto al 2021, passando da 7,18 a 10,07 GB per linea in media al giorno.

Per ciò che riguarda gli accessi broadband e ultrabroadband, a fine giugno 2024, TIM si conferma il maggiore operatore con il 33,3% degli accessi, seguito da Fastweb+Vodafone con il 29,9% e da Wind Tre con il 14,5%; seguono Sky Italia (4,1%), Eolo (3,6%), Tiscali (2,9%) e Iliad (2,2%). Tra i principali player presenti sul mercato, Iliad è quello che ha mostrato, su base annua, il maggiore dinamismo guadagnando 0,7 punti percentuali. In crescita (+2,3 punti percentuali) anche gli operatori di minori dimensioni, che si valuta rappresentino circa il 9,5% del mercato delle linee broadband e ultrabroadband.

Relativamente al segmento delle linee in fibra (FTTH), complessivamente in crescita del 24,2% rispetto a giugno 2024, l’operatore Fastweb+Vodafone detiene il primo posto con il 30,4% degli accessi, seguito da TIM (26,8%), Wind Tre (16,2%), Iliad (6,5%), Sky Italia (5,7%), Enel Energia (2,7%) e Tiscali (2,3%).

Nella rete mobile, a fine giugno 2025, le sim attive (Human e M2M) sono stimate in poco più di 110 milioni: su base annua, le sim M2M crescono di 356 mila unità, e quelle Human (cioè, “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) di circa 467 mila unità.

Le sim Human sono rappresentate per l’85,4% da utenze residenziali, mentre, con riferimento alla tipologia di contratto, poco più del 91% dei casi ricade nella categoria di sim “prepagata”.

Relativamente alle sim complessive, Fastweb+Vodafone è l’operatore leader di mercato con il 30,0%, seguito da TIM (26,1%), Wind Tre (24,0%), Iliad (11,0%), PostePay (4,0%), Coop Voce (2,1%) e Lyca Mobile (0,9%). 

Considerando il solo segmento delle sim “human”, Fastweb+Vodafone è il principale operatore con il 25,5%, seguito da Wind Tre (23,9%), da Tim (23,1%) e Iliad che, con una crescita di quasi 1 punto percentuale su base annua, raggiunge il 15,3%; con quote inferiori seguono PostePay (5,5%), Coop Voce (2,9%) e Lyca Mobile (1,2%).

Sono valutabili in poco meno di 61 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso del primo semestre del 2025. Il traffico dati giornaliero per sim “human” continua la sua crescita; su base annua del 12,2% e di oltre il 113% rispetto al 2021. Corrispondentemente, il consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,94 GB.

Key data – Comunicazioni elettroniche 

        

Variazione %

 

cfr slide

giu-21

giu-22

giu-23

giu-24

giu-25

 

 '25/'24

 '25/'21

Rete fissa         
     Linee complessive (mln)

1.1

20,11

20,21

20,24

20,48

20,54

 

0,3

2,2

       -   di cui BB/UBB (mln)

1.2

18,62

18,89

19,01

19,40

19,24

 

-0,8

3,3

Rete mobile         
   SIM complessive (mln)

1.8

105,2

107,0

108,2

108,3

110,1

 

1,6

4,6

      - di cui "human" (mln)

1.8

77,7

78,1

78,8

78,2

79,3

 

1,5

2,1

Traffico dati (medio giornaliero)

 

        
   - per linea broadband (GB)

1.6

7,2

7,4

8,2

9,3

10,1

 

8,5

40,2

   - per sim "human" (GB)

1.12

0,44

0,60

0,74

0,84

0,94

 

12,2

113,1

Fonte: elaborazioni e stime Agcom su dati aziendali

 

TELEVISIONE 

Nel settore televisivo gli ascolti nel giorno medio riferiti al primo semestre del 2025 evidenziano una lieve flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia considerando il “prime time (20:30-22:30)” (-2,3%), sia prendendo in esame l’“intero giorno” (-2,04%). 

Ampliando l’arco temporale dell’analisi, emerge una riduzione della platea televisiva tradizionale. In particolare, confrontando i primi sei mesi del 2025 con i rispettivi sei mesi del 2021, si riscontra una dinamica di segno negativo degli ascolti nel giorno medio sia nel prime time (-4,3 milioni di telespettatori; -17,9%), sia nell’intera giornata (-1,7 milioni di telespettatori; -16,6%).

Nella fascia oraria del “prime time”, Rai si conferma al primo posto in termini di ascolti, pari, nel primo semestre del 2025, a 7,7 milioni di telespettatori (38,9% di share), con un andamento in calo rispetto al medesimo periodo del 2024 (-2,5%) che si riflette sulla share (-0,1 punti percentuali). Anche per Mediaset, seguito da 6,8 milioni di telespettatori medi che rappresentano il 34,7% del complesso del pubblico televisivo, si riscontra una dinamica decrescente rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-4,7%). Stabile al terzo posto troviamo WB/Discovery che ottiene 1,7 milioni di telespettatori in media (-0,2% sul semestre dell’anno precedente); seguito da Comcast/Sky i cui ascolti (1,5 milioni di individui) mostrano una lieve crescita rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (+0,3%). Infine, Cairo Communication/La 7, con 1,2 milioni di telespettatori nel giorno medio dei primi sei mesi del 2025, registra un aumento di circa 60 mila telespettatori rispetto al primo semestre del 2024 (+5,1%).

Considerando gli spettatori nel giorno medio del primo semestre del 2025 riferiti all’intera giornata, si osserva al primo posto Rai con 3,1 milioni di telespettatori corrispondente ad una share del 37% e una dinamica in contrazione rispetto al medesimo periodo del 2024 (-3,2% di ascolti). Anche Mediaset, con 3,1 milioni di individui in media al giorno, pari al 36,7% del pubblico complessivo, presenta una flessione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (circa 80 mila telespettatori, -2,5%). Seguono Warner Bros. Discovery (con 758 mila spettatori e una share del 9%) e Comcast/Sky (seguito da oltre 621 mila spettatori e una quota del 7,4% del pubblico televisivo), con una contrazione per entrambi pari a -1,8%. In controtendenza, con 397 mila telespettatori raggiunti e una share del 4,7%, troviamo Cairo Communication/La7 che cresce del 10% rispetto al primo semestre del 2024. 

Ampliando l’arco temporale dell’analisi, tra il primo semestre del 2021 e lo stesso periodo del 2025 tutti gli editori registrano una contrazione del proprio pubblico: Rai perde 865 mila telespettatori (-21,8%); Mediaset 385 mila (-11,1%), Warner Bros. Discovery 41 mila utenti (-5,1%), Comcast /Sky 49 mila (-7,3%) e Cairo Communication/La 7 32 mila (-7,6%). 

Con specifico riferimento ai principali canali analizzati (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, TV8 e Nove), nel “prime time” si registrano nel complesso poco più di 14 milioni di telespettatori, in calo di circa 94 mila individui (-0,7%) sul primo semestre del 2024.

Si riscontrano andamenti positivi per Rai 1 che ha raggiunto 4,8 milioni medi di telespettatori (con una share del 24,5% in crescita di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2024). Analogamente cresce il pubblico di Italia1 che nel medesimo semestre ha raggiunto 1,2 milioni di telespettatori (6,2% del pubblico; +0,3 punti percentuali), così come quello di La 7 che è stato seguito da circa 1,2 milioni di spettatori (5,9% di share; +0,5 punti percentuali); di Rete 4 che registra 950 mila telespettatori (4,8% del totale; +0,7 punti percentuali); di Nove, con 625 mila ascoltatori e una share del 3,2% (+0,02 punti percentuali) e, infine, di TV8 che supera i 550 mila soggetti (pari al 2,8% del pubblico complessivo; + 0,4 punti percentuali). Dinamiche opposte si riscontrano per Rai 2 e Rai 3 che nel primo semestre del 2025 ottengono, rispettivamente, 862 mila e 1,1 milioni di telespettatori, corrispondenti ad una share del 4,4% per Rai 2 (-0,3 punti percentuali rispetto al medesimo semestre dell’anno precedente) e del 5,5% per Rai 3 (-0,2 punti percentuali rispetto al medesimo semestre dell’anno precedente) e Canale5, con 2,7 milioni di individui e una quota del 14% (-390 mila spettatori; -1,6 punti percentuali).

Key data: canali televisivi per ascolti nel primo trimestre del 2025

share nel giorno medio - prime time (%) (cfr. slide 2.4)

 

(gennaio - giugno)

Variaz. p.p.

 

6M24

6M25

'24-'25

Rai 1

23,2

24,5

1,2

Canale 5

15,6

14

-1,6

Italia 1

6

6,2

0,3

La7

5,4

5,9

0,5

Rai 3

5,7

5,5

-0,2

Rete 4

4,1

4,8

0,7

Rai 2

4,6

4,4

-0,3

Nove

3,2

3,2

0

TV8

2,4

2,8

0,4

 

Key data – canali TV 

Canali TV - Ascolti giornalieri (mln)

 

Variaz. %

(gennaio - giugno)

cfr slide

6M21

6M22

6M23

6M24

6M25

 

'25/'24

'25/'21

Giorno medio (02:00-25:59)

2.1

10,0

9,0

8,6

8,6

8,4

 

-2,0

-16,6

Prime time (20:30-22:30)

2.1

23,9

21,0

20,0

20,1

19,7

 

-2,3

-17,9

Fonte: elaborazioni Agcom su dati Auditel

 

Con riferimento ai telegiornali che vanno in onda nella fascia oraria centrale della giornata (12:00-14:30), si può notare un contenuto incremento del tempo speso[1] dagli utenti che passa da 199 milioni di ore nel giorno medio nei primi sei mesi del 2024 a poco più di 201 milioni di ore in media nel primo semestre del 2025. Tale andamento si riflette nella crescita degli ascolti per alcuni telegiornali (Tg1, Studio Aperto, Tg4 e TgLa7), a fronte di un’evoluzione in controtendenza per il Tg2, Tg3, TgR e Tg5.  

Nel dettaglio, il telegiornale più visto nei primi 6 mesi del 2025 è il Tg1 delle 13:30 (oltre 3,3 milioni di ascoltatori e una crescita del 2,4% su base annua). Seguono il Tg5 delle 13:00 (oltre 2,7 milioni di telespettatori e un decremento del 2,9%), l’edizione delle 14:00 del TgR (trasmessa su Rai 3), che raggiunge 2,1 milioni di ascoltatori e registra un decremento del pubblico (-1,3%), e il Tg 2 con 1,4 milioni di telespettatori e una contrazione del 8,7%. Presentano andamenti opposti Studio Aperto delle 12:25 che supera di poco 1 milione di telespettatori (con + 3,1%), il Tg 4 delle 12:00 (+22%) e Tg La7 delle 13:30 (+19,1%). 

 

Il tempo speso dagli italiani nel corso del primo semestre del 2025 nella visione delle edizioni serali dei principali telegiornali nazionali (fascia oraria 18:30-21:30) rimane pressoché inalterato: le ore complessive spese dagli utenti passano da 267 nei primi sei mesi del 2024 ad oltre 268 milioni di ore nel medesimo periodo del 2025. 

In analogia alla dinamica del tempo speso, si riscontra, sempre nei primi sei mesi del 2025 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, una contrazione degli ascolti solo per alcuni dei telegiornali analizzati. Nel dettaglio, il telegiornale più visto rimane il Tg1 delle 20:00 (con quasi 4,6 milioni di ascolti giornalieri; +2,6% sui due semestri analizzati), seguito dal Tg5 delle 20:00 (che ottiene oltre 3,4 milioni di telespettatori, -7,1%). Al terzo posto con 2,2 milioni di telespettatori troviamo il TgR, edizione dedicata prevalentemente a temi dell’informazione locale, che presenta un andamento negativo rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-2,2%), così come il telegiornale edito sempre da Rai 3 (con contenuti informativi prevalentemente di interesse a livello nazionale) che ottiene 1,7 milioni di ascolti (-1,4%).

Per quanto riguarda gli altri Tg serali di MFE/Mediaset, andamenti positivi si riscontrano, sia per gli ascoltatori di Studio Aperto delle 18:30, che passano da 480 mila a 543 mila (+13,1% su base annua), sia per gli ascolti del Tg4 delle 19:00 che passano da 506 a 623 mila spettatori giornalieri circa (+23,1%). Anche gli spettatori del Tg La7 crescono su base annua, passando da 1,2 a 1,3 milioni (+7,6%).

Ampliando l’arco temporale dell’analisi, emerge come, sia in termini di tempo speso, sia di ascoltatori medi (salvo alcune eccezioni), i valori medi raggiunti delle principali edizioni del giorno e della sera dei telegiornali nel primo semestre del 2025 risultino nettamente inferiori ai livelli registrati nei primi sei mesi del 2021. 

Nel dettaglio, esaminando le edizioni dei telegiornali messi in onda nel corso della fascia oraria 12:00-14:30, il tempo dedicato alla loro visione si è contratto del 20,3% negli ultimi 5 anni. Analizzando il numero medio di telespettatori dei singoli notiziari, per quanto riguarda i telegiornali della concessionaria del servizio pubblico si osserva una flessione consistente, sia per le edizioni con una vocazione incentrata su contenuti rivolti ad un pubblico nazionale - il Tg1 (-18,9%), il Tg2 (-28,1%) e il Tg3 (-39,5%) - sia per le edizioni dedicate principalmente all’informazione locale (il TgR, i cui ascolti si contraggono del 29,5%). Gli ascolti dei telegiornali del gruppo MFE/Mediaset evidenziano delle dinamiche negative per il Tg5 (-15%) e Studio Aperto (-27,7%), a fronte della crescita dei telespettatori per il Tg4 (+15,3%). Analogamente a quanto osservato su base annua, considerando un orizzonte di 5 anni, gli spettatori medi del Tg La7 mostrano una dinamica incrementale (+10,4%). 

Con riferimento alla fascia oraria 18:30-21:30, le ore dedicate alla visione dei telegiornali si riducono del 19,9% rispetto al primo semestre del 2021. 

Tale dinamica negativa si riscontra anche in termini di numerosità degli ascolti nel giorno medio con una contrazione significativa per tutti i telegiornali salvo che per il Tg7 della sera il cui pubblico è aumentato di 80 mila unità (+6,3%).
 


[1] Tempo speso: è la somma del tempo dedicato da ciascuno spettatore, nel giorno medio del periodo di riferimento, alla visione delle edizioni dei TG nelle fasce orarie considerate.

Key data – TG

TG - Tempo medio speso dagli utenti da inizio anno (mln. di ore) 

 

Variazione %

(gennaio - giugno)

cfr slide

6M21

6M22

6M23

6M24

6M25

 

'25/'24

'25/'21

TG fascia 12:00 - 14:30

2.5

252,6

217,6

206,3

198,5

201,3

 

+1,4

-20,3

TG fascia 18:30- 21:00

2.5

334,8

299,2

277,6

266,8

268,2

 

+0,5

-19,9

Fonte: elaborazioni Agcom su dati Auditel

Anche per i principali canali “all news” (Rai News 24, TGcom24 e Sky TG24), si riscontra una dinamica negativa su base annua del pubblico considerando le diverse fasce orarie, con la sola eccezione delle fasce 12:00 – 15:00 e 20:30 – 22:30, rispettivamente per TGCom24 e Sky TG24, che registrano una crescita del +6,6% e +4,9% e del +11% e +11,4%.

Si osservano cali significativi nella fascia oraria 07:00 – 09:00, in particolare per Rai News 24, in diminuzione del 12,9%. Una dinamica negativa più marcata per Rai News 24 si registra anche nel prime time 20:30 – 22:30 (10,1%). Nei primi sei mesi del 2025, Rai News 24 risulta il canale più seguito nella fascia 07:00 – 09:00, mentre TGCom24 prevale nelle altre fasce orarie analizzate.

 

QUOTIDIANI

Con riferimento all’editoria quotidiana, si conferma anche nei primi sei mesi del 2025 la dinamica negativa del comparto che riflette una crisi strutturale già evidenziata negli anni precedenti.

Prendendo in esame le copie complessivamente vendute di tutti i quotidiani sul territorio nazionale, pari a 220 milioni di unità (circa 1,4 milioni di copie medie giornaliere nei primi sei mesi del 2025), si osserva una flessione su base annua del 7,1% e del 29,6% rispetto al primo semestre del 2021. 

Considerando le testate che riportano prevalentemente notizie di interesse nazionale e quelle maggiormente dedicate alle notizie locali, nel confronto con i primi sei mesi del 2025, i quotidiani appartenenti alla prima categoria hanno registrato una riduzione più contenuta su base annua rispetto a quelli della seconda categoria (-6,2% vs -8,3%). Analogamente, anche ampliando il confronto ai primi sei mesi del 2021, le testate nazionali vedono ridotte le vendite del 27,4% a fronte di una più accentuata flessione dei quotidiani locali (-32,3%).

Le copie complessivamente vendute in formato cartaceo, pari a 186,6 milioni (1,2 milioni di copie giornaliere), si sono ridotte su base annua del 7,8% (risultavano 202,4 milioni nei primi sei mesi del 2024) e del 31,5% rispetto al primo semestre del 2021 quando ne venivano vendute complessivamente 272,4 milioni (con una media giornaliera di circa 2 milioni di copie giornaliere). 

Dinamica simile, sebbene più contenuta, si può constatare con riferimento ai quotidiani venduti in formato digitale (copia replica della versione cartacea) che registrano una contrazione in termini di copie complessive confrontando il primo semestre del 2025 con quello dell’anno precedente di 2,9% e del 16,6%, considerando un orizzonte temporale di 5 anni (primi sei mesi del 2021).

La distribuzione delle copie digitali fra i singoli quotidiani è più concentrata rispetto a quella cartacea. Infatti, nel primo semestre del 2025, le prime cinque testate in termini di copie digitali (Corriere della Sera, Il Gazzettino, Il Sole 24Ore, La Repubblica, La Stampa) rappresentano oltre il 61% delle copie complessivamente vendute, mentre, se si considerano le copie cartacee delle prime cinque testate (in questo caso il Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, La Repubblica, Avvenire e La Stampa) si raggiunge una quota del 33% sul totale delle vendite dei quotidiani in tale formato.

Analizzando i quotidiani per “generi” editoriali, i principali cinque quotidiani nazionali che presentano contenuti “generalisti” (in ordine di copie totali vendute: Corriere della Sera, La Repubblica, Avvenire,La Stampa e Il Messaggero) nel primo semestre del 2025 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 7,6% rispetto ai corrispondenti volumi del medesimo periodo del 2024 (-4,8 milioni di copie); tale flessione si amplia al 32,7% con riferimento al primo semestre del 2021 (-28,5 milioni di copie). Passando alle vendite complessive di copie in formato digitale per tale genere, si osserva una flessione meno marcata, sia rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-1,7%, pari a -287 mila copie), sia rispetto al primo semestre del 2021 (-3,4%, pari a 577 mila copie).

Per le altre categorie individuate, nonostante il calo generalizzato delle copie complessive, alcune testate con contenuti più specialistici mostrano una maggiore resilienza. In particolare, i quotidiani sportivi nel formato cartaceo risultano i più stabili, con una flessione moderata (-15,1% in 5 anni, -3,8 milioni di copie), mentre nel digitale, invece, nell’ultimo anno si è registrato una crescita del 53,9% (+403 mila copie). Diversamente, i quotidiani economici, nell’arco dell’intero periodo considerato, registrano forti riduzioni nella versione cartacea (-42,1%, pari a -4,7 milioni di copie), mentre in quella digitale mostrano una contrazione meno intensa (-8,2%, pari a -437 mila copie). Le testate locali continuano ad evidenziare una contrazione delle vendite in entrambi i formati, con un andamento negativo meno intenso nella versione digitale (complessivamente su base annua -8,4 milioni di copie).

L’analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute vede, nei primi sei mesi del 2025, Cairo/RCS quale principale player sul mercato (19,4% considerando il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport comprensiva delle edizioni del Lunedì), seguito da GEDI con il 12,3% (il dato comprende, a partire da dicembre 2024, testate tra cui La Repubblica, La Stampa, La provincia Pavese)[1], da Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Mattino, Nuovo Quotidiano di Puglia e Corriere Adriatico) e Monrif Group (che sotto il marchio QN-Quotidiano Nazionale comprende Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con il 9,3% e il 7,5%. 

Nelle posizioni successive, Avvenire Nuova Editoriale Italiana con il 5,1%, seguito da Il Gruppo 24 Ore con il 4,8%; da Nord-est Multimedia che, (tenuto conto delle seguenti testate: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto, Il Piccolo) raggiunge una quota del 4,5%; da Roberto Amodei con il 4,3% delle vendite complessive (se si considera Corriere dello Sport e Tuttosport e le rispettive edizioni del lunedì); da Tosinvest/Angelucci con il 4% (considerando Il Giornale, Opinioni nuove – Libero quotidiano e Il Tempo) e dal Gruppo SAE con il 3,7% (che tiene conto delle testate Il Tirreno, La nuova Sardegna, Gazzetta di Reggio, La Nuova Ferrara, Nuova Gazzetta di Modena). 


[1] Il gruppo GEDI ha ceduto a Blue Media S.r.l. (Gruppo MSC) la testata “Il Secolo XIX” con decorrenza 29/09/2024. Cfr. GEDI, Gruppo Editoriale, Comunicato stampa aziendale del 04/09/2024.

Key data – Editoria quotidiana

Copie giornaliere vendute nell'anno (mln)

 

Variazione %

(gennaio – giugno)

cfr slide

6M21

6M22

6M23

6M24

6M25

 

'25/'24

'25/'21

totale

2.8

313

284

259

237

220

 

-7,1

-29,6

- quotidiani nazionali

2.8

175

162

148

135

127

 

-6,2

-27,4

- quotidiani locali

2.8

138

122

112

102

93

 

-8,3

-32,3

- copie cartacee

2.8

272

246

222

202

187

 

-7,8

-31,5

- copie digitali

2.8

40

38

38

35

34

 

-2,9

-16,6

Fonte: elaborazioni su dati Agcom su dati ADS

 

PIATTAFORME ONLINE

Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di giugno 2025, 43 milioni e 611 mila utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di 69 ore e 12 minuti. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, META/Facebook/Instagram, Amazon, Microsoft), che registrano andamenti in contrazione sia su base annua, sia considerando il mese di giugno 2021, seguiti dalle piattaforme afferenti ad alcuni gruppi editoriali e operatori nazionali (GEDI Gruppo editoriale, Cairo Communication/Rcs Mediagroup, Poste Italiane, Finivest/Mondadori) con utenti unici in contrazione rispetto a giugno 2024, con la sola eccezione di Finvest/Mediaset che presenta un incremento degli utenti raggiunti (+37%). 

Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, lo scorso giugno si sono registrati 37 milioni e 770 mila utenti unici, con una contrazione del 2,6% (-1 milione di visitatori) rispetto a giugno 2024. Specificamente, con circa 28 milioni e 802 mila utenti unici, quello de “La Repubblica” è risultato il sito (e relative applicazioni) maggiormente frequentato (-2,7% rispetto al traffico raggiunto a giugno 2024), seguito da “Corriere della Sera” (28 milioni e 20 mila utenti, -3,2%) e “TGCOM24” (20 milioni e 411 mila internauti, +10%).

L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 37 milioni e 861 mila utenti unici registrati a giugno 2025, un decremento di 1,15 milioni di visitatori rispetto allo stesso mese del 2024. Nel dettaglio, ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 34 milioni e 268 mila utenti unici (in contrazione del 4,2% rispetto a giugno 2024), seguite da Temu (PDD Holding) con 22 milioni e 670 mila utenti (+87%) e da eBay che ottiene 14 milioni e 486 mila visitatori (-9,1%).

Passando ai portali e communities che offrono in maniera prevalente contenuti generati dai propri membri, fra cui i siti e applicazioni di social network, con oltre 38 milioni e 349 mila utenti unici raggiunti nel giugno 2025, si evidenzia un decremento su base annua sia dei visitatori (1 milione e 147 mila di soggetti in meno) sia del tempo da loro dedicato alla navigazione (23 ore, in contrazione di circa 2 ore rispetto a giugno 2024). Limitando l’analisi ai servizi di social networking, ai primi posti si riscontrano le piattaforme riconducibili al gruppo META: Facebook con 35 milioni e 356 mila di utenti, registra una contrazione del 5% rispetto ai valori di giugno 2024, Instagram con 32 milioni e 656 mila visitatori risulta anch’essa in calo del 3,4% su base annua. Anche TikTok (Gruppo Bytedance) con 22 milioni e 456 mila visitatori registra nel confronto con giugno 2024 una contrazione (-1,3%). Per LinkedIn, Pinterest e X (precedentemente denominato Twitter) si riscontrano delle dinamiche analoghe (rispettivamente, -9,2%; -20,3% e -33,2%) rispetto agli utenti unici raggiunti a giugno 2024.

Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme che offrono servizi di video on demand (VOD) esclusivamente a pagamento, allo scorso giugno, con 14,6 milioni di navigatori unici, si riscontra una crescita rispetto ai visitatori raggiunti nel giugno 2024 (+245 mila internauti, +1,7%). In media, nel primo semestre del 2025, Netflix, con 8,1 milioni di utenti unici registra una sostanziale stabilità rispetto ai visitatori medi registrati nel medesimo periodo del 2024 (-0,6%). Segue Amazon Prime Video i cui siti e applicazioni sono stati consultati da 7,1 milioni di visitatori medi (in crescita del +3,8% sugli utenti medi dei primi sei mesi del 2024), Disney+ che raggiunge 3,7 milioni di internauti (+0,6%), Dazn, visitato da 2,2 milioni di utenti unici (in crescita del 3,1%) e, infine, Now (Sky), con visitatori unici medi pari a 1,3 milioni (-10,2%).

Il tempo complessivo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento, a giugno 2025, raggiunge quasi 47 milioni di ore, in crescita rispetto al giugno 2024 (+17,2%).

L’analisi delle ore complessivamente trascorse dai navigatori sulle diverse piattaforme nel primo semestre del 2025 consente di osservare andamenti disomogenei per i principali operatori. Nel dettaglio, mentre Netflix registra una contrazione su base annua (da circa 173 milioni di ore complessive registrate nel giugno 2024 passa a 166 milioni di ore dedicate dagli utenti nello stesso periodo del 2025), il tempo dedicato alla consultazione dei siti e applicazioni per gli altri operatori è in crescita: Amazon Prime Video passa da circa 34 milioni di ore raggiunte nel primo semestre del 2024 a circa 45 milioni di ore nello stesso periodo del 2025; Disney+ con oltre 22 milioni di ore spese dagli utenti nel primo semestre del 2025 risulta in aumento del 14,5%; i siti e applicazioni di Dazn sono stati consultati per oltre 3 milioni di ore nel primo semestre del 2025 (+8,4%) mente quelli di Sky/Now sono stati consultati complessivamente per oltre 11 milioni di ore (+276% se paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente).

Le piattaforme di video on demand (VOD) che offrono servizi gratuiti, con 35 milioni e 985 mila navigatori unici raggiunti lo scorso giugno, risultano in crescita rispetto agli utenti registrati a giugno 2024 (+5,6%).

Al riguardo, a giugno 2025, si sottolinea come tra le piattaforme VOD gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites, che ottiene 21,1 milioni di visitatori, RaiPlay che raggiunge 9,2 milioni di soggetti e Sky TG24 che registra 9,4 milioni di utenti.

Il tempo di navigazione dedicato a questa tipologia di siti, lo scorso giugno, è stato di oltre 27 milioni di ore, in crescita del 11,2% a distanza di 12 mesi. Analogamente, il tempo dedicato alla consultazione dei siti e applicazioni di tali piattaforme dai navigatori, pari ad oltre 46 minuti risulta in aumento (quasi 3 minuti in più rispetto a giugno 2024).

Key data – Piattaforme

Siti - Utenti unici (mln) nel mese

 

Variazione %

 

cfr slide

giu-21

giu-22

giu-23

giu-24

giu-25

 

'25/'24

'25/'21

Principali operatori

2.12

44,5

43,8

43,6

44,3

43,6

 

-1,6

-2,1

Informazione generalista

2.13

38,2

39,4

38,0

38,8

37,8

 

-2,6

-1,1

E-Commerce

2.14

37,3

37,3

37,7

39,0

37,9

 

-3,0

1,4

Social network

2.15

38,7

38,4

38,2

39,5

38,3

 

-2,9

-0,9

VOD a pagamento

2.16

13,4

13,7

14,1

14,4

14,6

 

1,7

8,7

VOD gratuiti

2.18

37,0

32,3

36,4

34,1

36,0

 

5,6

-2,9

Fonte: elaborazioni Agcom su dati Audicom-Sistema Audiweb e Comscore

 

SERVIZI DI CORRISPONDENZA E CONSEGNA PACCHI (SERVIZI POSTALI)

Nel settore postale, la dinamica dei ricavi nel primo semestre 2025 delle principali imprese presenti sul mercato registra una crescita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2024, raggiungendo un valore di poco inferiore ai 4,3 miliardi di euro. I servizi di consegna pacchi (comprensivi di quelli nazionali e transfrontalieri, inclusi o meno nel servizio universale) hanno registrato un incremento del 4,6%, mentre i servizi di corrispondenza (rientranti o meno nel servizio universale) mostrano nel complesso una riduzione di poco superiore al 4%.

Tra i primi, il valore di quelli domestici (con mittente e destinatario nel territorio nazionale) è risultato pari a 2,34 miliardi di euro, e mostra un incremento del 3,3%, mentre i servizi di consegna pacchi transfrontalieri (con mittente nazionale e destinatario estero, o viceversa) crescono del 7,5%, con ricavi che superano di poco 1,1 miliardi di euro. 

Tra i servizi di corrispondenza, quelli non inclusi nel Servizio Universale hanno registrato un valore di poco superiore ai 420 milioni di euro, con una crescita del 2,0% su base annua, mentre quelli inclusi, pari a poco meno di 300 milioni, si sono ridotti dell’8,4%. I servizi di notifica registrano una riduzione dell’11,2% rispetto al primo semestre del 2024, attestandosi su di un valore di poco superiore ai 140 milioni.  

Guardando alla composizione del settore per tipologia di servizio, nel primo semestre 2025, i ricavi da servizi di consegna di pacchi sfiorano nel complesso l’80% delle risorse complessive mentre continua la lenta riduzione dei servizi di corrispondenza compresi nel Servizio Universale (scesi al 6,9%).

Dal lato dei volumi, nel corso dei primi sei mesi del 2025 i pacchi consegnati hanno sfiorato 572 milioni di consegne (+5,7% rispetto allo stesso periodo del 2024), di cui l’85,5% con mittente e destinatario nazionali in crescita del 4,5% su base annua e quelli transfrontalieri in crescita del 13,5%.

I volumi dei servizi di corrispondenza, in media, mostrano una flessione dell’8,1%, simile a quella fatta registrare dai servizi inclusi nel servizio universale e da quelli esterni a tale perimetro. I volumi dei servizi di notifica di atti giudiziari, invece, mostrano una riduzione superiore, pari al 12% rispetto ai primi sei mesi del 2024.

Sulla base delle dinamiche sopra illustrate, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano, su base annua, una crescita del 5,0%, determinata soprattutto dai servizi non inclusi nel Servizio Universale (+11,2%). Allo stesso tempo, quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali e internazionali hanno fatto segnare flessioni, rispettivamente dell’1,5% e del 3,3%.

Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso (servizi di corrispondenza e di consegna pacchi, rientranti o meno nel servizio universale) conferma il Gruppo Poste Italiane quale principale operatore con una quota complessiva del 32,8% (in riduzione di 1,1 punti percentuali su base annua); seguono Amazon (con il 15,6%), BRT (con il 13,0%), DHL (10,1%), GLS (9,1%) e UPS (9,0%).

Guardando all’assetto competitivo delle singole componenti del mercato, il gruppo Poste Italiane domina il settore dei servizi di corrispondenza con una quota del 95,2%.

Il segmento dei pacchi si caratterizza per una più accentuata dinamica concorrenziale: i principali operatori risultano Amazon ed il Gruppo Poste Italiane, il primo con una quota del 19,5% (in crescita di 1,7 punti percentuali su base annua), il secondo con il 17,1%, seguiti da BRT con il 16,3%, DHL (12,7%), GLS (11,4%) e UPS (11,3%).

In relazione alle direttrici geografiche, nel segmento relativo a mittente e destinatario nazionali (rappresentativo del 67,9% del mercato dei pacchi nel primo semestre 2025), Amazon detiene il 28,6%, il Gruppo Poste Italiane il 23,8% e BRT il 19,5%. Nel segmento transfrontaliero, UPS risulta il principale player (30,2%), seguito da DHL (29,2%) e da FedEx-TNT (21,0%).

Key data – Servizi di corrispondenza e consegna pacchi (valori cumulati 12 mesi)

        

Var. %

 

cfr. slide

2020/21

2021/22

2022/23

2023/24

2024/25

 

2024/25
2023/24

2024/25
2020/21

Ricavi (mln. di €)         
Corrispondenza

3.4

1.792

1.786

1.739

1.755

1.723

 

-1,9

-3,9

Pacchi

3.4

5.776

6.011

6.428

6.660

6.934

 

4,1

20,1

Totale

3.4

7.568

7.797

8.168

8.415

8.657

 

2,9

14,4

Volumi (mln. di unità)         
Corrispondenza

3.8

2.323

2.248

2.044

1.911

1.785

 

-6,6

-23,2

Pacchi

3.8

932

918

1.014

1.098

1.159

 

5,6

24,3

Fonte: elaborazioni e stime Agcom su dati aziendali

 

 


[1] Tempo speso: è la somma del tempo dedicato da ciascuno spettatore, nel giorno medio del periodo di riferimento, alla visione delle edizioni dei TG nelle fasce orarie considerate.

[1] Il gruppo GEDI ha ceduto a Blue Media S.r.l. (Gruppo MSC) la testata “Il Secolo XIX” con decorrenza 29/09/2024. Cfr. GEDI, Gruppo Editoriale, Comunicato stampa aziendale del 04/09/2024.

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