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Panoramica

L’Autorità, in attuazione dell’articolo 7-bis del decreto-legge n. 28/2020, ha avviato una serie di attività in tema di “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”.

In particolare, con l’approvazione della delibera n. 9/23/CONS, sono state definite, le Linee guida per i sistemi di controllo parentale (parental control systems) indirizzate agli operatori che forniscono servizi di comunicazione elettronica.

Dando attuazione alla citata delibera, gli Internet Service Provider (ISP) hanno reso disponibile agli utenti, a partire dal 21 novembre 2023, sistemi di parental control volti a garantire ai genitori, o a coloro che ne esercitano la potestà genitoriale, la tutela del minore, limitando o bloccando l’accesso alla rete e impedendo di accedere a contenuti digitali vietati o valutati inappropriati per i minorenni, in conformità alle categorie di contenuti elencate nelle Linee guida, quali:

‒             i contenuti per adulti,

‒             Anonymizer

‒             il gioco d’azzardo

‒             le scommesse

‒             la violenza

‒             le armi

‒             le sette

‒             l’odio

‒             la discriminazione.

‒             la promozione di pratiche che possono danneggiare la salute (individuabili tramite consolidate conoscenze mediche).

Gli operatori, per l’implementazione del sistema di parental control, hanno scelto due soluzioni tecniche:

‒             filtro di rete mediante DNS (c.d. Domain Name System, sistema di rete che traduce gli indirizzi IP in nomi di dominio); 

‒             installazione di un’applicazione (app) sul dispositivo utilizzato per la navigazione.

Gli operatori, nel caso di utenze intestate ai minori o di offerte ad essi dedicate, garantiscono che i sistemi di parental control siano sempre pre-attivati (nel caso di utenze intestate ai maggiorenni, i sistemi di parental control possono essere attivati in ogni momento rivolgendosi, ad esempio, ai call center).

I contenuti della delibera sul parental control sono promossi e diffusi tramite: siti web e fatture emesse dagli operatori, app, call center, carte dei servizi, campagne di comunicazione mirate volte a supportare i consumatori ad effettuare scelte informate e a prendere decisioni consapevoli.

L’Autorità, durante l’intensa attività di vigilanza e di monitoraggio sulla corretta attuazione delle Linee guida, ha acquisito una serie di dati come le categorie di contenuti bloccati (principalmente “Contenuti per adulti” e “Anonymizer”) e il numero di blocchi all’accesso a contenuti vietati ai minori.

L’Autorità ha adottato due diffide, ai sensi dell’art. 13 del decreto-legge n. 123/2023 recante “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”, avendo rilevato una non conformità alle Linee guida in merito all’obbligo di pre-attivazione dei sistemi di parental control realizzati mediante app da installare sui terminali del genitore e del minore.

Le diffide emesse hanno riguardato Iliad Italia S.p.A. (delibera n. 31/24/CONS) e l’operatore mobile virtuale Kena S.p.A. (delibera n. 85/24/CONS).