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Panoramica

I processi di evoluzione tecnologica necessitano della dismissione di tecnologie obsolete, soprattutto laddove occorre riutilizzare risorse per dare spazio a nuove tecnologie.

È il caso, ad esempio, dello spettro radio utilizzato dai servizi radiomobili, dove, per fare spazio alle tecnologie più evolute, come il 4G e il 5G, occorre riutilizzare le frequenze impiegate per i servizi di precedenti generazioni (cosiddetto refarming).

L’Autorità, in questo contesto, svolge un’attività di verifica del rispetto delle normative di settore in merito sia alle transizioni effettuate dagli operatori, sia all’esecuzione di tutte le azioni necessarie per la tutela dell’utenza interessata. Rispetto a questo secondo aspetto, i punti di principale rilievo, oggetto di analisi, sono stati quelli relativi alla verifica degli impatti sugli utenti finali a seguito della dismissione di sistemi radiomobili di vecchia generazione. Una volta individuati i potenziali disservizi subiti dagli utenti con i terminali di vecchia generazione, l’Autorità definisce le modalità e le tempistiche di comunicazione agli utenti impattati dell’avvio del processo di dismissione, nonché il crono programma per il refarming della banda di frequenze interessata dalla transizione tecnologica.

’L’Autorità ha verificato, per gli utenti di WindTre, Iliad e degli MVNO, ospitati dalla rete di WindTre, gli impatti del refarming della banda 2100 Mhz, con la sostituzione della tecnologia 3G con il 4G operata da WindTre. L’Autorità, svolte le opportune analisi, ha approvato il relativo piano di refarming con la delibera n. 112/24/CONS. A tal riguardo, la delibera ha stabilito la tempistica delle attività di riconfigurazione, tenendo conto delle preventive attività necessarie da effettuarsi a tutela dell’utenza impattata dal refarming (in quanto dotata di terminali di vecchia generazione non compatibili con la banda 3G a 900 MHz) per informarli dei possibili disservizi.