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Indagine conoscitiva sulle App sociali

Con la delibera n. 357/15/CONS dell'8 giugno 2015, l'Autorità ha disposto l'avvio dell'Indagine conoscitiva concernente lo sviluppo delle piattaforme digitali e dei servizi di comunicazione elettronica, che – come si legge nella delibera – "partendo da un'attenta disamina economica della natura multi-versante delle piattaforme per la diffusione dei servizi ad elevato valore aggiunto, esplori gli interventi normativi che si potrebbero rendere necessari al fine di assicurare una concorrenza sostenibile, lo sviluppo delle reti e dell'innovazione e la tutela dei consumatori".

Il 5 maggio 2016, con delibera n. 165/16/CONS, l'Autorità ha approvato la pubblicazione della prima parte dell'Indagine, sviluppata dal Servizio Economico-Statistico, riguardante i cosiddetti "consumer communications services", usualmente forniti tramite app e per tale motivo denominati anche app di comunicazione sociale. Tali applicazioni consentono lo scambio di contenuti vocali, messaggi, foto e video fra due o più utenti e sono per lo più utilizzate da device mobili. A titolo di esempio, si citano le app di comunicazione sociale WhatsApp, iMessage e Facebook Messenger.

Il presente studio si inquadra in un contesto in cui, nel corso degli ultimi anni, l'ampia diffusione di servizi di accesso a banda larga in postazione fissa e mobile ha stimolato lo sviluppo di una serie di nuovi servizi e di apparati terminali evoluti, accrescendo la domanda di accesso a Internet degli utenti e stimolando, di conseguenza, gli investimenti in capacità della rete e lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni, trai quali proprio le app di comunicazione sociale.

L'Indagine ricostruisce innanzitutto il quadro giuridico e regolamentare di riferimento delle app sociali, soffermandosi sull'attualità della definizione di Electronic Communications Services (ECS) alla luce dello sviluppo di tali nuovi servizi. Lo studio analizza quindi il contesto tecnologico e di mercato nel quale le app sociali si sono diffuse, mettendo in luce il continuo aumento del numero di utenti di tali servizi, accompagnato da un sempre minore utilizzo dei tradizionali servizi vocali e SMS. Lo studio analizza, altresì, come si distribuiscono per genere, fascia d'età, ubicazione geografica e occupazione gli utenti delle app sociali più utilizzate in Italia, evidenziando nel contempo la fruizione pressoché quotidiana di tali servizi, che riscuotono un successo notevole non solo tra gli utenti più giovani, ma anche tra gli over 65.

Sulla base dell'analisi del contesto di mercato e dell'impatto della diffusione delle app sociali sui servizi tradizionali di comunicazione, l'Indagine presenta quindi, in forma coordinata e organica, i numerosi problemi regolamentari posti dallo sviluppo e dalla diffusione dei consumer communications services, passando in rassegna le future possibili opzioni regolatorie in ambito europeo e nazionale, evidenziandone rischi e opportunità. Lo studio rivela l'opportunità di considerare in ambito europeo una nuova formulazione di servizi ECS, strumentale all'eventuale adozione di un level playing field fra i diversi attori in campo, e descrive le principali misure potenzialmente applicabili.

L'intento della presente Indagine conoscitiva è di fornire un utile strumento di approfondimento e di avviare una riflessione aperta su un tema attualmente al centro del dibattito europeo, sia nell'ambito della riforma del framework regolamentare, sia in seno al gruppo dei regolatori europei (BEREC).

 

Con la delibera n. 357/15/CONS dell'8 giugno 2015, l'Autorità ha disposto l'avvio dell'Indagine conoscitiva concernente lo sviluppo delle piattaforme digitali e dei servizi di comunicazione elettronica, che – come si legge nella delibera – "partendo da un'attenta disamina economica della natura multi-versante delle piattaforme per la diffusione dei servizi ad elevato valore aggiunto, esplori gli interventi normativi che si potrebbero rendere necessari al fine di assicurare una concorrenza sostenibile, lo sviluppo delle reti e dell'innovazione e la tutela dei consumatori".

Il 5 maggio 2016, con delibera n. 165/16/CONS, l'Autorità ha approvato la pubblicazione della prima parte dell'Indagine, sviluppata dal Servizio Economico-Statistico, riguardante i cosiddetti "consumer communications services", usualmente forniti tramite app e per tale motivo denominati anche app di comunicazione sociale. Tali applicazioni consentono lo scambio di contenuti vocali, messaggi, foto e video fra due o più utenti e sono per lo più utilizzate da device mobili. A titolo di esempio, si citano le app di comunicazione sociale WhatsApp, iMessage e Facebook Messenger.

Il presente studio si inquadra in un contesto in cui, nel corso degli ultimi anni, l'ampia diffusione di servizi di accesso a banda larga in postazione fissa e mobile ha stimolato lo sviluppo di una serie di nuovi servizi e di apparati terminali evoluti, accrescendo la domanda di accesso a Internet degli utenti e stimolando, di conseguenza, gli investimenti in capacità della rete e lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni, trai quali proprio le app di comunicazione sociale.

L'Indagine ricostruisce innanzitutto il quadro giuridico e regolamentare di riferimento delle app sociali, soffermandosi sull'attualità della definizione di Electronic Communications Services (ECS) alla luce dello sviluppo di tali nuovi servizi. Lo studio analizza quindi il contesto tecnologico e di mercato nel quale le app sociali si sono diffuse, mettendo in luce il continuo aumento del numero di utenti di tali servizi, accompagnato da un sempre minore utilizzo dei tradizionali servizi vocali e SMS. Lo studio analizza, altresì, come si distribuiscono per genere, fascia d'età, ubicazione geografica e occupazione gli utenti delle app sociali più utilizzate in Italia, evidenziando nel contempo la fruizione pressoché quotidiana di tali servizi, che riscuotono un successo notevole non solo tra gli utenti più giovani, ma anche tra gli over 65.

Sulla base dell'analisi del contesto di mercato e dell'impatto della diffusione delle app sociali sui servizi tradizionali di comunicazione, l'Indagine presenta quindi, in forma coordinata e organica, i numerosi problemi regolamentari posti dallo sviluppo e dalla diffusione dei consumer communications services, passando in rassegna le future possibili opzioni regolatorie in ambito europeo e nazionale, evidenziandone rischi e opportunità. Lo studio rivela l'opportunità di considerare in ambito europeo una nuova formulazione di servizi ECS, strumentale all'eventuale adozione di un level playing field fra i diversi attori in campo, e descrive le principali misure potenzialmente applicabili.

L'intento della presente Indagine conoscitiva è di fornire un utile strumento di approfondimento e di avviare una riflessione aperta su un tema attualmente al centro del dibattito europeo, sia nell'ambito della riforma del framework regolamentare, sia in seno al gruppo dei regolatori europei (BEREC).