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Il libro bianco sui contenuti

I processi di convergenza tecnologica e commerciale che investono l'industria delle comunicazioni e dell'informazione incidono sulle modalità di offerta e fruizione dei contenuti audiovisivi, con implicazioni tutt'altro che secondarie sulle concrete modalità di esercizio delle libertà democratiche nella società contemporanea.

In virtù dell'evoluzione tecnologica e di mercato, la società dell'informazione si sta trasformando in società dell'immateriale. In tale contesto si assiste ad un riposizionamento dei media tradizionali all'interno dei nuovi scenari di convergenza, nonché alla rinegoziazione del rapporto tra industrie e consumatori. Consapevole dell'esigenza di valutare i potenziali impatti di tali processi, l'Autorità ha condotto un'indagine conoscitiva sui produttori di contenuti nel settore delle comunicazioni elettroniche.

L'indagine è nata dall'esigenza di approfondire le molteplici fasi del processo di innovazione dei contenuti diffusi su reti di comunicazione elettronica, nonché gli impatti sul mercato del settore di riferimento e le previsioni di sviluppo culturale, economico e sociale derivanti da tale processo, anche alle luce delle nuove modalità di diffusione dei contenuti, quali l'offerta dei contenuti su protocollo IP attraverso internet, che vedono lo sviluppo di nuovi servizi convergenti offerti da operatori del settore delle comunicazioni prima storicamente separati, quali i fornitori di contenuti tradizionali, i fornitori di servizi media, i carrier di telecomunicazioni e le imprese del web.

L'indagine ha inteso approfondire tutti gli aspetti relativi al mercato dei contenuti audiovisivi offerti con la tecnologia digitale nel settore delle comunicazioni elettroniche e, in particolare, gli aspetti concernenti la struttura del mercato e la relativa catena del valore, i modelli di business, la gestione dei diritti di esclusiva, la competizione tra le differenti piattaforme distributive.

Sono stati altresì identificati specifici settori del diritto positivo che giocano un ruolo di primo piano nelle dinamiche di circolazione dei contenuti audiovisivi, quali il regime del diritto d'autore e i principi europei in tema di neutralità tecnologica e net neutrality, le garanzie di accesso ai servizi di media e ai contenuti audiovisivi, le previsioni in termini di sviluppo culturale e tutela delle fasce di utenti deboli.

Nel corso dell'indagine sono stati acquisiti i contributi degli attori dei diversi livelli della catena del valore dei contenuti digitali, quali i produttori di contenuti, i broadcaster, le associazioni di categoria, gli esperti del settore audiovisivo e le associazioni dei consumatori, e auditi oltre 50 operatori operanti sui mercati nazionali, oltre a esperti e responsabili di importanti procedimenti della Commissione europea, della Competition Commission UK e di OFCOM, intervistati a Bruxelles e Londra, e alcuni dei maggiori player internazionali (MPA, BBC). Non è mancato il confronto con università e centri di ricerca, anche attraverso l'indizione di workshop tematici.

L'indagine si è conclusa nel 2010 con la pubblicazione del Libro Bianco sui Contenuti, che è stato presentato il 26 gennaio 2011 nell'ambito di workshop cui hanno preso parte il presidente Corrado Calabrò, i relatori Nicola D'Angelo e Antonio Martusciello, nonché alcuni tra i maggiori esperti del settore dei media e della comunicazione nel mondo accademico e dell'industria.

L'analisi mostra come l'innovazione tecnologica portata dal digitale abbia messo in crisi l'assetto classico dei media e internet ed abbia operato come fattore dinamico di accelerazione dell'integrazione tra reti e contenuti. Il processo di convergenza in atto abilita infatti il contenuto alla circolazione sulle reti di comunicazione elettronica, lo affranca dal supporto fisico in modo da assumere una propria autonomia e centralità, diventando, così, il motore del cambiamento, accessibile in forme e dimensioni mai conosciute prima e su una molteplicità di device e di piattaforme.

Oggi quasi nessun medium aderisce a una sola piattaforma tecnologica, ciascuna tecnologia ospita più media e il consumatore è parte attiva nella catena del valore, sino a diventare egli stesso un produttore di contenuti (user generated content). Il vero fattore critico diventa ora la disponibilità dei contenuti e assumono un ruolo sempre più centrale i produttori e i titolari dei diritti, ai quali si affianca la nuova figura dell'aggregatore (come ad esempio Google, Yahoo, Amazon), attore del tutto nuovo all'interno del mercato. Il risultato è una nuova articolazione dei processi di produzione, di circolazione e di nuove modalità di fruizione dei contenuti in ambiente digitale, tra cui il video-on-demand (VOD), la catch-up tv, l'Internet Protocol Television (IPTV) o la web tv, perfettamente riassunte dal paradigma "anywhere, anytime and on any device".

Indubbiamente, il nuovo contesto di riferimento costituisce una sfida anche per il servizio pubblico che non solo deve confrontarsi con l'accelerazione e la moltiplicazione dell'offerta di nuove tecnologie e di nuovi servizi, ma, in qualità di garante per sua natura del pluralismo, esso gioca un ruolo di primo piano nelle problematiche di cultural divide ed ha una forte responsabilità circa la qualità e la diversificazione della programmazione.

Il moltiplicarsi dei prodotti offerti, nonché delle modalità di fruizione e di distribuzione dei contenuti aumenta anche le possibilità dei consumatori di accedere all'informazione e alla conoscenza, amplia i mercati per l'industria e, contemporaneamente, solleva una serie di problematiche tra loro collegate, quali in primo luogo la tutela e della gestione dei diritti digitali, la disponibilità di infrastrutture di rete a banda larga, la tutela della privacy e la tutela dei minori.

II Libro bianco ripercorre e offre un'analisi critica di questo processo di trasformazione in atto nel sistema della comunicazione, affrontando sistematicamente aspetti concernenti la struttura del mercato e la relativa catena del valore, i possibili sviluppi della domanda e dell'offerta, la competizione fra le differenti piattaforme, l'impatto in termini di concorrenza, la neutralità del mezzo di diffusione e la gestione dei diritti di esclusiva. Senza tralasciare i diritti fondamentali del cittadino, quali ad esempio la tutela del pluralismo e dei minori. La riflessione che nasce dall'indagine abbraccia gli elementi chiave di una possibile regolamentazione dei contenuti, dalla tutela e gestione dei diritti digitali, alla disponibilità di infrastrutture di rete a banda larga, alla tutela della privacy e dei minori, da svilupparsi nel rispetto di due principi fondamentali: la neutralità tecnologica e la neutralità della rete.

I processi di convergenza tecnologica e commerciale che investono l'industria delle comunicazioni e dell'informazione incidono sulle modalità di offerta e fruizione dei contenuti audiovisivi, con implicazioni tutt'altro che secondarie sulle concrete modalità di esercizio delle libertà democratiche nella società contemporanea.

In virtù dell'evoluzione tecnologica e di mercato, la società dell'informazione si sta trasformando in società dell'immateriale. In tale contesto si assiste ad un riposizionamento dei media tradizionali all'interno dei nuovi scenari di convergenza, nonché alla rinegoziazione del rapporto tra industrie e consumatori. Consapevole dell'esigenza di valutare i potenziali impatti di tali processi, l'Autorità ha condotto un'indagine conoscitiva sui produttori di contenuti nel settore delle comunicazioni elettroniche.

L'indagine è nata dall'esigenza di approfondire le molteplici fasi del processo di innovazione dei contenuti diffusi su reti di comunicazione elettronica, nonché gli impatti sul mercato del settore di riferimento e le previsioni di sviluppo culturale, economico e sociale derivanti da tale processo, anche alle luce delle nuove modalità di diffusione dei contenuti, quali l'offerta dei contenuti su protocollo IP attraverso internet, che vedono lo sviluppo di nuovi servizi convergenti offerti da operatori del settore delle comunicazioni prima storicamente separati, quali i fornitori di contenuti tradizionali, i fornitori di servizi media, i carrier di telecomunicazioni e le imprese del web.

L'indagine ha inteso approfondire tutti gli aspetti relativi al mercato dei contenuti audiovisivi offerti con la tecnologia digitale nel settore delle comunicazioni elettroniche e, in particolare, gli aspetti concernenti la struttura del mercato e la relativa catena del valore, i modelli di business, la gestione dei diritti di esclusiva, la competizione tra le differenti piattaforme distributive.

Sono stati altresì identificati specifici settori del diritto positivo che giocano un ruolo di primo piano nelle dinamiche di circolazione dei contenuti audiovisivi, quali il regime del diritto d'autore e i principi europei in tema di neutralità tecnologica e net neutrality, le garanzie di accesso ai servizi di media e ai contenuti audiovisivi, le previsioni in termini di sviluppo culturale e tutela delle fasce di utenti deboli.

Nel corso dell'indagine sono stati acquisiti i contributi degli attori dei diversi livelli della catena del valore dei contenuti digitali, quali i produttori di contenuti, i broadcaster, le associazioni di categoria, gli esperti del settore audiovisivo e le associazioni dei consumatori, e auditi oltre 50 operatori operanti sui mercati nazionali, oltre a esperti e responsabili di importanti procedimenti della Commissione europea, della Competition Commission UK e di OFCOM, intervistati a Bruxelles e Londra, e alcuni dei maggiori player internazionali (MPA, BBC). Non è mancato il confronto con università e centri di ricerca, anche attraverso l'indizione di workshop tematici.

L'indagine si è conclusa nel 2010 con la pubblicazione del Libro Bianco sui Contenuti, che è stato presentato il 26 gennaio 2011 nell'ambito di workshop cui hanno preso parte il presidente Corrado Calabrò, i relatori Nicola D'Angelo e Antonio Martusciello, nonché alcuni tra i maggiori esperti del settore dei media e della comunicazione nel mondo accademico e dell'industria.

L'analisi mostra come l'innovazione tecnologica portata dal digitale abbia messo in crisi l'assetto classico dei media e internet ed abbia operato come fattore dinamico di accelerazione dell'integrazione tra reti e contenuti. Il processo di convergenza in atto abilita infatti il contenuto alla circolazione sulle reti di comunicazione elettronica, lo affranca dal supporto fisico in modo da assumere una propria autonomia e centralità, diventando, così, il motore del cambiamento, accessibile in forme e dimensioni mai conosciute prima e su una molteplicità di device e di piattaforme.

Oggi quasi nessun medium aderisce a una sola piattaforma tecnologica, ciascuna tecnologia ospita più media e il consumatore è parte attiva nella catena del valore, sino a diventare egli stesso un produttore di contenuti (user generated content). Il vero fattore critico diventa ora la disponibilità dei contenuti e assumono un ruolo sempre più centrale i produttori e i titolari dei diritti, ai quali si affianca la nuova figura dell'aggregatore (come ad esempio Google, Yahoo, Amazon), attore del tutto nuovo all'interno del mercato. Il risultato è una nuova articolazione dei processi di produzione, di circolazione e di nuove modalità di fruizione dei contenuti in ambiente digitale, tra cui il video-on-demand (VOD), la catch-up tv, l'Internet Protocol Television (IPTV) o la web tv, perfettamente riassunte dal paradigma "anywhere, anytime and on any device".

Indubbiamente, il nuovo contesto di riferimento costituisce una sfida anche per il servizio pubblico che non solo deve confrontarsi con l'accelerazione e la moltiplicazione dell'offerta di nuove tecnologie e di nuovi servizi, ma, in qualità di garante per sua natura del pluralismo, esso gioca un ruolo di primo piano nelle problematiche di cultural divide ed ha una forte responsabilità circa la qualità e la diversificazione della programmazione.

Il moltiplicarsi dei prodotti offerti, nonché delle modalità di fruizione e di distribuzione dei contenuti aumenta anche le possibilità dei consumatori di accedere all'informazione e alla conoscenza, amplia i mercati per l'industria e, contemporaneamente, solleva una serie di problematiche tra loro collegate, quali in primo luogo la tutela e della gestione dei diritti digitali, la disponibilità di infrastrutture di rete a banda larga, la tutela della privacy e la tutela dei minori.

II Libro bianco ripercorre e offre un'analisi critica di questo processo di trasformazione in atto nel sistema della comunicazione, affrontando sistematicamente aspetti concernenti la struttura del mercato e la relativa catena del valore, i possibili sviluppi della domanda e dell'offerta, la competizione fra le differenti piattaforme, l'impatto in termini di concorrenza, la neutralità del mezzo di diffusione e la gestione dei diritti di esclusiva. Senza tralasciare i diritti fondamentali del cittadino, quali ad esempio la tutela del pluralismo e dei minori. La riflessione che nasce dall'indagine abbraccia gli elementi chiave di una possibile regolamentazione dei contenuti, dalla tutela e gestione dei diritti digitali, alla disponibilità di infrastrutture di rete a banda larga, alla tutela della privacy e dei minori, da svilupparsi nel rispetto di due principi fondamentali: la neutralità tecnologica e la neutralità della rete.