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Numerazione automatica dei canali (LCN) sul digitale terrestre

La numerazione automatica dei canali (LCN - logical channel numbering) diffusi sulla televisione digitale terrestre è soggetta ad una specifica disciplina, ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n.177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici).

In particolare, la normativa prevede l'adozione, da parte dell'Autorità, di un apposito piano e delle modalità per l'attribuzione delle numerazioni, sulla base di precisi principi e criteri direttivi. L'assegnazione delle numerazioni è effettuata dal Ministero dello sviluppo economico, che stabilisce le condizioni di utilizzo del numero assegnato, nell'ambito dei titoli abilitativi rilasciati per l'esercizio della radiodiffusione televisiva in tecnica digitale terrestre.

Nel 2010 l'Autorità ha adottato il primo piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo in tecnica digitale terrestre e le modalità di attribuzione dei numeri (c.d. Piano LCN) con la delibera n. 366/10/CONS del 15 luglio 2010. La delibera è stata successivamente annullata in parte de qua dal Consiglio di Stato (sentenze n. 04658/2012, n. 04659/2012, n. 04660/2012 e n. 04661/2012, depositate il 31 agosto 2012) a seguito di ricorsi presentati da alcune emittenti.

Tutte le informazioni a riguardo sono disponibili nella pagina Contenziosi LCN

Nel 2013 l'Autorità, in ottemperanza alle suddette pronunce, ha adottato, con la delibera n. 237/13/CONS del 21 marzo 2013, un nuovo piano di numerazione LCN, la cui attuazione tuttavia non ha avuto luogo. Pertanto, nelle more,  trova ancora oggi applicazione il piano adottato con la delibera n. 366/10/CONS (come stabilito dallo stesso Consiglio di Stato).

Da ultimo, la legge 27 dicembre 2017 n. 205 (legge di Bilancio 2018), come modificata e integrata dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di Bilancio 2019), nel disciplinare il processo per il cd. refarming della banda 700 MHz, in attuazione della decisione (UE) n. 2017/899 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017, ha previsto che l'Autorità aggiorni il piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e le modalità di attribuzione dei numeri, in considerazione del nuovo assetto frequenziale e delle modalità di definizione delle aree tecniche (nel PNAF adottato dall'Autorità).

Pertanto, con la delibera n. 456/19/CONS del 3 dicembre 2019 l'Autorità ha avviato il procedimento per l'aggiornamento del Piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e relative modalità di attribuzione dei numeri, in attuazione dell'articolo 1, comma 1035, della legge di Bilancio 2018 come modificato dall'articolo 1, comma 1109, della legge di Bilancio 2019.

Il piano LCN per il nuovo sistema radiotelevisivo nazionale e locale è destinato ad operare con l'entrata in esercizio delle nuove reti in tecnologia DVB-T2 (previsto a regime dal 1° luglio 2022).

 

La numerazione automatica dei canali (LCN - logical channel numbering) diffusi sulla televisione digitale terrestre è soggetta ad una specifica disciplina, ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n.177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici).

In particolare, la normativa prevede l'adozione, da parte dell'Autorità, di un apposito piano e delle modalità per l'attribuzione delle numerazioni, sulla base di precisi principi e criteri direttivi. L'assegnazione delle numerazioni è effettuata dal Ministero dello sviluppo economico, che stabilisce le condizioni di utilizzo del numero assegnato, nell'ambito dei titoli abilitativi rilasciati per l'esercizio della radiodiffusione televisiva in tecnica digitale terrestre.

Nel 2010 l'Autorità ha adottato il primo piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo in tecnica digitale terrestre e le modalità di attribuzione dei numeri (c.d. Piano LCN) con la delibera n. 366/10/CONS del 15 luglio 2010. La delibera è stata successivamente annullata in parte de qua dal Consiglio di Stato (sentenze n. 04658/2012, n. 04659/2012, n. 04660/2012 e n. 04661/2012, depositate il 31 agosto 2012) a seguito di ricorsi presentati da alcune emittenti.

Tutte le informazioni a riguardo sono disponibili nella pagina Contenziosi LCN

Nel 2013 l'Autorità, in ottemperanza alle suddette pronunce, ha adottato, con la delibera n. 237/13/CONS del 21 marzo 2013, un nuovo piano di numerazione LCN, la cui attuazione tuttavia non ha avuto luogo. Pertanto, nelle more,  trova ancora oggi applicazione il piano adottato con la delibera n. 366/10/CONS (come stabilito dallo stesso Consiglio di Stato).

Da ultimo, la legge 27 dicembre 2017 n. 205 (legge di Bilancio 2018), come modificata e integrata dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di Bilancio 2019), nel disciplinare il processo per il cd. refarming della banda 700 MHz, in attuazione della decisione (UE) n. 2017/899 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017, ha previsto che l'Autorità aggiorni il piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e le modalità di attribuzione dei numeri, in considerazione del nuovo assetto frequenziale e delle modalità di definizione delle aree tecniche (nel PNAF adottato dall'Autorità).

Pertanto, con la delibera n. 456/19/CONS del 3 dicembre 2019 l'Autorità ha avviato il procedimento per l'aggiornamento del Piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e relative modalità di attribuzione dei numeri, in attuazione dell'articolo 1, comma 1035, della legge di Bilancio 2018 come modificato dall'articolo 1, comma 1109, della legge di Bilancio 2019.

Il piano LCN per il nuovo sistema radiotelevisivo nazionale e locale è destinato ad operare con l'entrata in esercizio delle nuove reti in tecnologia DVB-T2 (previsto a regime dal 1° luglio 2022).